Domande frequenti
Ogni giorno pazienti da tutta italia ci pongono domande sulla cura e i problemi dei loro denti.
Si, la tecnica Laser PAPD ( Photoablative Photodynamic) ha dimostrato eccellenti e duraturi risultati (4 anni) nella terapia delle tasche parodontali. Questa tecnica prevede l’utilizzo combinato di più sorgenti laser, associate alla levigatura radicolare
Il laser, oggi, consente di trattare qualsiasi patologia del cavo orale con ottimi risultati terapeutici e con elevato confort per il paziente. LASER è acronimo ottenuto dalle parole inglesi: Ligth Amplification by Stimolated Emission of Radiation, cioè amplificazione della luce tramite un’emissione stimolata di radiazioni, il cui significato spiega le modalità con cui questa luce viene generata. L’applicazione dei vari e numerosi tipi di laser è legata alla caratteristica di questa luce emessa.
Nella cura della carie non si utilizza più il trapano ma un laser chiamato Erbium:Yag L’energia concentrata del laser vaporizza la carie, la riduce in pulviscolo, senza danneggiare il tessuto sano. – Eliminazione delle vibrazioni > L’azione della luce Laser non produce vibrazione il trattamento è così più piacevole – Eliminazione di microfratture > L’assenza di vibrazioni non solo rende più gradevole il trattamento ma elimina le problematiche connesse alle microfratture prodotte sui tessuti dentali dall’azione dinamica del trapan.
Se vi mancano uno o più denti e desiderate mangiare i vostri cibi preferiti, aumentare la vostra capacità di masticazione e migliorare il vostro aspetto, la vostra capacità di colloquio e l’autostima, allora siete i candidati ideali per gli impianti dentali. Un impianto dentale sostituisce la radice di un dente mancante ed è realizzato in lega di titanio di grado chirurgico (Ti 6Al-4V ELI) secondo specifiche precise. Inizialmente, l’impianto viene inserito subito dopo la perdita di un dente oppure, in alcuni casi, in un secondo momento. Se le dimensioni dell’osso ricevente non sono adeguate, è possibile attuare una serie di misure affinchè sia possibile comunque inserire un impianto. Un moncone, che funge da base per una protesi come una corona, viene inserito nell’impianto al momento dell’applicazione dell’impianto stesso oppure in un secondo momento, dopo un periodo di guarigione. In passato, i dentisti tentavano di conservare o sostituire i denti con interventi come il trattamento endodontico, i ponti e le protesi fisse o rimovibili. Purtroppo, un numero significativo di denti sottoposti a trattamento endodontico non sopravvivono, i ponti richiedono il trattamento dei denti adiacenti sani, mentre le protesi rimovibili possono spesso risultare instabili e richiedere l’impiego di appiccicosi adesivi. Gli impianti dentali sono una soluzione a questi problemi e risolvono molte delle preoccupazioni associate ai denti naturali, compresa la carie.
Il posizionamento di un impianto dentale avviene tipicamente in meno di un’ora, in ambulatorio, con una semplice anestesia locale. Di solito, il disagio post-operatorio è inferiore a quello provocato dall’estrazione di un dente. Per ragioni estetiche, è spesso possibile avere un restauro provvisorio fisso immediatamente dopo il posizionamento dell’impianto in modo da non ritrovarsi mai senza un dente. Dopo un periodo di guarigione di tre – sei mesi, il moncone di guarigione provvisorio viene rimosso dall’impianto e viene inserito il moncone definitivo. Una corona o una protesi rimovibile vengono fissate al moncone quale protesi definitiva.
Le faccette sono dei gusci di materiale ceramico molto sottili, preparate in laboratorio, incollate in modo permanente sulla parte esterna del dente. Sono strutture che non si alterano con il passare del tempo e non hanno bisogno di manutenzione, a parte la regolare e corretta igiene orale quotidiana
Domande frequenti in parodontologia
Le domande più comuni sulla parodontologia (malattia delle gengive)
per maggiori informazioni Vi invitiamo a consultare il nostro sito laserterapiaparodontale.it
La malattia della gengiva (parodontite) è un’infezione batterica che colpisce la gengiva e l’osso che circonda il dente. I sintomi includono gengive infiammate, sanguinamento, perdita dei denti, alito cattivo e dolore durante lo spazzolamento dei denti.
Se non curata, questa patologia può dare luogo ad un danno della gengiva e alla perdita dei denti. Alcune ricerche suggeriscono che ci sia un collegamento tra la malattia delle gengive produttrice di batteri e altre affezioni, come la malattia cardiovascolare, il colpo apoplettico, parti prematuri o nascite di bambini di basso peso.
La Terapia del Laser per le gengive è simile al laser Lasik utilizzato in campo ottico per migliorare la vista. Durante il trattamento (veloce, minimamente invasivo, indolore e senza sanguinamento) la luce laser passa attraverso i denti e le gengive vaporizzando, il tessuto malato e i batteri.
La terapia progressiva del laser non richiede né tagli nè suture, in questo modo il trattamento risulta indolore e privo di sanguinamento.
Sì. Il laser è una fibra molto piccola che viene messa a contatto solo, sulle parti della gengiva che necessitano del trattamento. Passa delicatamente tra i denti e le gengive senza coinvolgere altre parti della bocca.
Richiede solitamente una o due sedute dopo la consultazione iniziale, si aumenta il numero delle sedute in relazione all’estensione e gravità della malattia. Il trattamento si applica ad una emiarcata per seduta.
Il tempo di guarigione varia da paziente a paziente. Con il metodo della chirurgia tradizionale il recupero può variare da 2 a 4 settimane durante le quali può insorgere rigonfiamento e forte dolore. Con il trattamento laser, il tempo di guarigione si riduce a meno di 24 ore. Questo perchè la terapia meno invasiva riduce la possibilità di infezioni post-trattamento.
La terapia laser non è sempre la soluzione adatta a tutti i casi. Un attento esame e valutazione da parte del suo dentista o parodontologo saprà in grado di consigliarle la più idonea al suo caso. Per un consulto può contattarci cliccando sul link.
Sì. La terapia progressiva del Laser è sicura per i pazienti con problemi di salute come diabete, HIV, emofilia o per pazienti che assumono particolari farmaci come il Coumadin o il Cyclosporin. Torna alle domande
Domande frequenti in implantologia
Le domande più frequenti sugli impianti dentali
L’impianto dentale sostituisce la radice di un elemento dentale mancante.
E’ costituito da una lega di titanio chirurgico ( Ti6AI-4V ELI). Può essere inserito sia nella parte superiore che in quella inferiore della bocca.
Dopo un periodo di tempo, quando l’impianto risulterà integrato con l’osso, sarà utilizzato come un solido ancoraggio sia per protesi fisse, che per protesi rimovibili parziali o totali.
Se Lei ha perso uno o più denti, può essere un candidato per un impianto dentale. Il Suo dentista potrà spiegarle la sua situazione clinica. L’implantologia Le permetterà di poter nuovamente sorridere, parlare e mangiare con fiducia e soddisfazione.
Si! Effettuare su tutti i denti una terapia canalare spesso non è possibile o consigliabile. Un dente devitalizzato può incorrere nel rischio di fratture e si può nuovamente cariare; l’impianto non si caria e non si rompe. Gli impianti sono un’eccellente alternativa alla terapia canalare, ai perni endodontici, all’allungamento di corona clinica ed alla cementazione di una capsula e spesso il costo ,per salvare il dente, supera quello dell’immissione dell’impianto.
L’impianto è costituito da una lega di titanio chirurgico che è un materiale biocompatibile. Tuttavia c’è la possibilità che l’impianto non si integri con l’osso. Se questo accade il dentista provvederà a sostituirlo con uno nuovo ed è estremamente improbabile che l’organismo lo rigetti.
Il fumo può compromettere l’integrazione dell’impianto. Comunque ci sono molti fumatori che hanno risposto con successo all’implantologia. Né parli con il suo Medico, che le spiegherà meglio gli effetti del fumo sull’impianto.
Di solito il dolore è minimo se non nullo. L’intervento si esegue in anestesia locale e per il dolore post-operatorio viene consigliato di assumere un semplice antidolorifico.
Con l’impianto, essendo completamente sommerso sotto la gengiva è possibile applicare immediatamente un provvisorio che Lei porterà per tutto il tempo di guarigione.
L’intervento dura, in anestesia locale, mediamente un’ora. I tempi di integrazione dell’impianto nell’osso vanno da un minimo di otto settimane, ad un massimo di dodici mesi.
I costi possono variare. E’ una risposta che potrò darLe, dopo che avro studiato attentamente il suo caso.
L’impianto dentale richiede la stessa cura quotidiana di un dente naturale. Va semplicemente spazzolato come un dente naturale.
Non c’è ragione per cui un impianto non debba durare tutta la vita.Comunque traumi occlusali o facciali possono influire negativamente sulla longevità.
Un aumento del seno mascellare è la procedura chirurgica con la quale si va ad immettere nei settori posteriori superiori dell’osso mascellare del materiale sintetico biocompatibile per riportare i seni all’altezza originaria.
Un innesto di osso è una procedura chirurgica che permette di aumentare altezza e/o l’ampiezza delle ossa mascellari. L’incremento di volume osseo servirà ad alloggiare l’impianto dentale.
In seguito alla perdita di un dente l’osso si riassorbe, per cui per immettere un impianto è necessario creare una frattura nell’osso, divaricando le due estremità della cresta creando così un alloggio più largo per l’impianto.
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